venerdì 21 gennaio 2011

Ebbe un ictus, niente più ricoveri

Varese,chiede cure solo casa:ok giudice

Niente ricovero in ospedale, neanche in caso di necessità. Soltanto cure casalinghe. Questa è stata la volontà espressa da una donna settantenne di Varese. E il tribunale ha detto sì alla sua richiesta, avallando di fatto, in questo caso, il diritto di non farsi curare. La donna è stata colpita in passato da un ictus e teme che un secondo ictus le tolga la facoltà di intendere e di volere.
Insomma, anche se il testamento biologico ancora non è legge, i giudici di Varese decidono ugualmente che la libertà di non farsi curare può, "per legge", essere applicata, come racconta il "Giornale". La donna in realtà potrà farsi curare, ma solo con terapie che si possono fare a casa sua. Di ospedali non ne vuole più sapere. La settantenne, vedova, ha ottenuto questa garanzia grazie al decreto firmato dal tribunale di Varese.

La donna può nominare un amico di famiglia a proprio tutore: questa persona curerà i suoi interessi se diventerà incapace di itendere e di volere e potrà fermare eventuali ricoveri in ospedali o accanimenti terapeutici.

"Ho avuto un ictus tempo fa - dice la donna - e temo che possa venirmi di nuovo, cosicché rimarrei incapace di intendere e di volere". Ecco dunque la decisione di nominare un tutore che garantisca il rispetto delle sue volontà. La donna dichiara di voler rimanere viva finché possibile, perché è cattolica, ma soltanto a casa sua.

Il giudice prima ha accertato che la donna oggi è in grado di intendere e di volere e poi ha emesso il decreto accogliendo la richiesta. Ecco la motivazione, destinata a far discutere. "Il nuovo trend giurisprudenziale sconfessa, in via definitiva, la concezione paternalistica della scienza poiché vengono ad essere rivisitata le fondamenta su cui poggiava il rapporto tra medico e paziente. La persona, e non più la vita, diventa il perno attorno a cui ruota la medicina".

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